A partire dal Medioevo si è sviluppata l’alchimia, una forma di sapere che abbraccia varie discipline come: la chimica, la fisica, l’astrologia, la medicina, etc..
L’alchimia per andare in profondità nel suo percorso di ricerca dà grande importanza agli aspetti esoterici e spirituali.
In altri termini concentra la propria attenzione su ciò, che pur non essendo immediatamente percepibile dai sensi, può elevare spiritualmente l’essere umano.
Gli antichi alchimisti studiavano il reale non solo per conoscere, ma anche per addentrarsi in quei misteri che, se dominati consapevolmente, permettono di crescere a livello sia personale sia spirituale.
Gli alchimisti moderni pur continuando ad avere un intento simile a quello degli antichi alchimisti, si concentrano soprattutto sulla gestione e trasmutazione delle emozioni da inferiori a superiori.
La sostituzione dell’alchimia con il metodo scientifico
L’alchimia classica fu sostituita nel corso del Cinquecento dal nascente metodo scientifico. Questo, basandosi sull’osservazione diretta, ebbe la tendenza a dare importanza prevalentemente a ciò che l’occhio umano poteva rilevare nell’immediato dalla realtà circostante.
L’alchimia considerava il Cosmo come unitario. Fu sostituita da un metodo che tendeva a separare tra loro i singoli fenomeni, come parti separate dell’Universo, per poterli studiare in modo più accurato.
Nella convinzione di riuscire ad andare più in profondità il metodo scientifico sviluppò una concezione più specialistica a discapito di una visione più olistica.
Vennero distinte varie scienze come la fisica, la chimica, l’astronomia, che prese il posto dell’astrologia, la medicina.
Di queste scienze venne anche ben delineato e separato il loro campo d’azione. Si perse l’integrazione che esisteva tra i vari saperi nell’alchimia e che rendeva il loro rapporto più collaborativo e proficuo.
Con l’avvento del metodo scientifico venne meno quella tendenza a risalire all’Uno, come causa di tutto ciò che esiste, che invece era elemento portante dell’alchimia.
L’alchimia riconosceva come sostanze fondamentali di tutto il cosmo: il sale, lo zolfo e il mercurio.
Queste sostanze venivano utilizzate non solo come materia, ma anche in forma simbolica, cioè veniva riconosciuto un loro un significato più profondo e articolato.
Le sostanze fondamentali secondo l’alchimia
Il sale in natura spesso si presenta sotto forma di blocchi ed è solubile, quindi si relaziona facilmente con l’acqua.
Per questo motivo rappresenta il corpo, ovvero la nostra parte più solida.
Come il sale si scioglie nell’acqua e quasi naturalmente si lega ad essa, fenomeno evidente nell’acqua del mare, altrettanto il nostro corpo cerca costantemente acqua per poter sopravvivere.
Il mercurio invece si presenta in natura come un metallo liquido, dai mille riflessi e in continuo movimento.
Corrisponde per l’alchimia al pensiero che, come il metallo liquido di cui parliamo, riflette e non si arresta mai.
Il pensiero, secondo questo approccio, rappresenta anche la capacità di elevarsi al di sopra delle proprie sensazioni.
Nell’antica Grecia, infatti, la divinità a cui era attribuito il nome di Mercurio era considerata messaggero degli dei e uno dei suoi simboli tipici erano i sandali alati.
Anche in alchimia, quindi, si riprende l’idea che il mercurio rappresenti la possibilità di elevarsi al di sopra della natura corporea e di mettersi in comunicazione con quel mondo invisibile che nella tradizione greca era considerato divino.
Infine, abbiamo lo zolfo che per sua natura emana un odore sgradevole e molto penetrante.
Lo zolfo per l’alchimia rappresenta la sensazione, cioè la capacità di relazionarsi con l’esterno, permettendo a ciò che proviene da fuori di entrare in te.
Ad esempio, ti relazioni costantemente all’esterno attraverso la respirazione che ti permette di riconoscere anche gli odori, tra i quali l’eventuale presenza di zolfo nell’ambiente circostante.
Essendo lo zolfo facilmente infiammabile, rappresenta anche ciò che può stimolare il corpo al movimento, il calore corporeo, la vitalità o la volontà di agire.
La trasformazione alla base dell’alchimia
Uno dei concetti fondamentali che sta alla base dell’alchimia è la trasformazione.
Studiare la trasformazione, per l’alchimia, è un invito costante al cambiamento, alla purificazione e all’elevazione di Sé.
Questo è un principio che trovi anche negli insegnamenti di Leandro, quando ad esempio ti guida e ti invita a trasmutare le tue vibrazioni da inferiori a superiori.
In alchimia, infatti, la purificazione delle sostanze altro non è che l’elevazione spirituale, il distacco dal peso della forza di gravità.
Trasformare te stesso significa alzare il livello delle tue vibrazioni. Più le vibrazioni sono alte più ti allontani dalle vibrazioni basse, che si legano alla materialità terrena.
Alzare le vibrazioni vuol dire, quindi, diventare sempre più leggeri, distaccarsi dalla materialità per avvicinarti alla tua autentica dimensione spirituale.
La trasformazione in alchimia attraverso la pietra filosofale
In alchimia spesso si trova il riferimento alla pietra filosofale, la pietra dal cui tocco tutto è trasformato in oro.
Se guardi a questa pietra da un punto di vista simbolico è da intendere come quella condizione spirituale che ti permette di cogliere l’oro, ovvero la parte preziosa, che c’è in ogni tua esperienza.
Per quanto l’alchimia parli di una pietra filosofale che bisogna ricercare, non si deve intendere questa pietra solo come qualcosa di fisico o materiale, ma anche come qualcosa di vibrazionale e spirituale.
La pietra filosofale è piuttosto una pietra che puoi trovare prima di tutto dentro di te.
L’oro che si ottiene attraverso la pietra filosofale a partire da metalli vili, cioè poveri, è il simbolo della purezza, dell’incorruttibilità e soprattutto della luminosità.
La pietra filosofale è lo strumento che ti permette di toccare la tua realtà e di trasformarla in un’esperienza luminosa.
Questa pietra una volta scoperta riesce a farti risplendere, facendoti riscoprire la tua essenza di Luce.
La pietra filosofale, secondo la tradizione, è composta in prevalenza di etere, chiamato dagli alchimisti anche quintessenza.
Comprendi bene, quindi, come negli insegnamenti di Leandro gli inviti a entrare in contatto con l’Akasha, cioè l’etere, costituiscano uno stimolo a trasformare la tua vita in un’esperienza di Luce.
Per questo motivo uno dei primi moduli del corso “Akasha Awareness Program” è dedicato all’Alchimia del Cuore.
L’alchimia indica la trasformazione del tuo Sé più profondo che può aver luogo seguendo la strada tracciata dal tuo cuore.
Conclusione
L’alchimia esprimendosi in modo simbolico ti invita a riscoprire il tuo Potere dell’Essere, la forza magnificente che sta dentro di te.
Questa forza interiore ti permette di trasformare, o meglio di trasmutare, la tua realtà.
Pur parlando di chimica, fisica, astrologia e medicina, l’alchimia non affronta solo temi di carattere scientifico. Attraverso lo studio approfondito e meticoloso l’alchimia vuol essere uno stimolo a ritrovare l’unione tra te e la realtà che ti circonda.
Solo così potrai capire quanto l’Uno di cui noi siamo parte è un mondo in continua trasformazione.
Diventare consapevole di questi processi trasformativi e imparare a gestirli, è il tuo compito in questa vita.
Poterlo fare con la guida di un mentore, che ti accompagna in questo percorso, arricchisce questo viaggio di un valore inestimabile.