Equinozio di Primavera, Marzo

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Equinozio di Primavera

L’equinozio di Primavera si verifica intorno al 20 o 21 Marzo nell’emisfero nord, ed è considerato un momento di rinascita e di rinnovamento.

La luce e l’oscurità sono in equilibrio, perché la durata del giorno e della notte approssimativamente si equivalgono, per procedere poi verso un progressivo e graduale allungamento del giorno rispetto alla notte.

L’equinozio di Primavera che quest’anno, nell’emisfero settentrionale, cade il 20 Marzo, ha da sempre avuto un grande impatto culturale, esoterico, simbolico, religioso e spirituale nella vita dei popoli e nelle tradizioni di tutto il mondo.

Si tratta di un momento di passaggio, spesso celebrato con rituali e festività che rispecchiano il rinnovamento dell’energia esteriore e interiore, non solo per la natura, ma anche per l’uomo che è sempre in profonda connessione con il ciclo delle stagioni e della vita.

Equinozio di Primavera e la natura che si risveglia

A partire dal mese di Marzo le piante ricevono dalla terra l’energia e i minerali necessari per crescere ed elevarsi verso l’alto, donando nuovi germogli che daranno alla luce nuovi frutti, da cui nascerà nuova vita.

Così la vita sboccia in ogni sua forma con una grande esplosione di colori, profumi, energia e vitalità.

Ogni anno in primavera, molti animali si risvegliano dal lungo letargo invernale e tornano alla vita e alle loro attività riproduttive.

Il Sole primaverile accarezza dolcemente le piante e il volto di chi sa riconoscere la bellezza della vita in ogni sua manifestazione.

Vivere al meglio l’Equinozio di Primavera

Un’alimentazione leggera ed equilibrata predispone il tuo organismo ad assimilare le forze di risanamento che giungono dal Sole e che si liberano nella fresca aria primaverile.

Attraverso una buona respirazione puoi ritrovare non solo una buona salute psico-fisica, ma anche fare una profonda esperienza di te e della tua magnificenza.

In Primavera sarebbe utile praticare un periodo di detox o depurazione alimentare, emozionale e spirituale, per stimolare le tue energie interiori di autoguarigione e per allinearti sempre più con la tua missione di vita e con la tua Anima. 

Per questo motivo in Primavera è molto importante cercare di stare il più possibile all’aria aperta, facendo lunghe camminate a contatto con la natura.

Ad esempio, lunghe passeggiate in spiaggia, escursioni tra gli alberi, in montagna e in quei luoghi sacri che ti permettono di entrare in contatto con le tue antiche origini.

La Primavera è anche la stagione ideale per studiare e comprendere le virtù terapeutiche di molte piante e fiori, che crescono rigogliosi in questo periodo dell’anno.

L’equinozio di Primavera segna il giorno in cui la Natura inizia a risorgere a nuova vita in tutta la sua bellezza e magnificenza.

Il tuo intento dovrebbe essere quello di cercare di riconnetterti con i ritmi della natura, per ristabilire la tua sacra ed eterna connessione con il Tutto. 

Equinozio di Primavera, Esoterismo e Spiritualità

L’equinozio di Primavera è un evento che ha una forte risonanza esoterica e spirituale per diverse antiche tradizioni di tutto il mondo.

Dal punto di vista esoterico, l’equinozio di Primavera rappresenta un importante portale energetico, non solo perché si risvegliano le forze della natura ma anche perché l’uomo può sperimentare una profonda rinascita interiore ed esteriore.

Durante questo periodo di rinnovamento si possono fissare non solo dei nuovi obiettivi personali e materiali ma anche degli obiettivi spirituali più elevati.

Dal punto di vista spirituale l’equinozio di Primavera rappresenta il momento in cui la luce sconfigge le tenebre e la vita trionfa sulla morte. 

Così come in molte tradizioni si era soliti pulire e purificare la casa, sarebbe importante utilizzare questa energia di rinnovamento per prepararsi con gioia a un nuovo inizio, facendo pulizia nella propria vita ed eliminando ciò che non è più necessario: emozioni, pensieri, intenzioni, situazioni, cose e persone.

Questo periodo dell’anno di così grande valore energetico e spirituale è anche associato all’apertura del terzo occhio, il chakra che si trova poco sopra le sopracciglia e l’attaccatura del naso, che rappresenta la capacità di vedere al di là del mondo materiale.

La Primavera è la stagione ideale per lavorare sulle proprie intuizioni, imparando a creare una connessione sempre più consapevole con l’Akasha.

Indipendentemente dalle proprie credenze spirituali, questo periodo dell’anno è uno dei momenti migliori per celebrare la bellezza della vita in ogni sua manifestazione.

Esprimere profonda gratitudine per la vita e per ogni cosa che sperimenti è una delle chiavi per giungere alla felicità, che deve partire sempre da dentro di te.

La festa di Primavera dell’Oestara

La festa dell’Oestara è una festività di origine germanica che prende il nome da Eostre, Dea della fertilità e dell’abbondanza.

Eostre che era una Dea lunare, morì qualche giorno prima dell’equinozio di Primavera, ma dopo essere stata fecondata dal seme dal suo sposo, un Dio solare.

Così, nove mesi più tardi, ovvero a Yule, in occasione del Natale Cristiano, ritornò in vita ma come figlio.

Sempre secondo questa antica tradizione, durante l’equinozio di Primavera due energie primordiali, distinte e in contrapposizione tra loro, tornano in perfetto equilibrio: il giorno e la notte, il maschile e il femminile, la luce e l’oscurità.

I simboli della Dea Eostre erano il coniglio pasquale (o la lepre) e le uova colorate (di serpente) che le venivano offerte in dono proprio durante l’equinozio di Primavera.

Inoltre, per la festa dell’Oestara le antiche sacerdotesse accendevano un cero per ben ventiquattro ore, per simboleggiare la fiamma eterna dell’esistenza e di una nuova rinascita spirituale dell’essere umano.

Anche se con la diffusione del Cristianesimo, la festa dell’Oestara è stata offuscata dai nuovi culti religiosi, parte dei suoi rituali, come l’accensione del cero sono stati assimilati.

Sham el Nessim: la più antica festa di Primavera del mondo

“Sham el Nessim”, le cui origini risalgono a circa 4.700 anni fa, è considerata la più antica festa di Primavera del mondo ed è celebrata in concomitanza del primo plenilunio dopo l’equinozio di Primavera.

Anche se “Sham el Nessim” è un termine arabo che può essere tradotto come “alito divino” o “profumo della brezza”, in realtà è una festività che fonda le sue origini nell’antico Egitto.

Ha origine dal termine “Shamo o Shemu” che significa “rinnovo della vita” e sta a indicare la stagione egizia del raccolto, che solitamente si svolgeva tra Marzo e Luglio.

Gli abitanti dell’antico Egitto erano soliti celebrare i loro riti di fertilità, durante un grande festival che si svolgeva in questo periodo dell’anno e la cui data, che variava di anno in anno, veniva annunciata solo la sera prima del suo inizio.

Ancora oggi durante questa festività è usanza fare dei picnic all’aria aperta per respirare la brezza primaverile e per rinvigorire non solo il corpo ma anche l’Anima.

Nawrūz o Festival del Nuovo Giorno

Un’altra antica festa che continua a essere celebrata fino ai giorni nostri è il festival di Nawrūz o Nowruz (Nuovo Giorno) che affonda le sue radici nello Zoroastrismo e che corrisponde all’inizio del nuovo anno o capodanno persiano.

Il Nawrūz, la cui celebrazione dura ben 13 giorni, è una festa di speranza e di rinnovamento che rievoca la storia della creazione e dell’antica cosmologia del popolo Iraniano e Persiano. 

Tra i suoi rituali per accogliere il nuovo anno sono previsti la pulizia e purificazione delle case, l’allestimento di piccoli e grandi falò lungo le strade delle città, la decorazione di uova e la preparazione di un piatto tradizionale chiamato “sabzi polo mahi” (riso con le erbe e pesce fritto).

Durante il Nawrūz solitamente ci si scambiano anche dei regali e si visitano amici e familiari.

Il Festival del Nuovo Giorno è celebrato non solo in Persia ma anche in altri paesi con fede musulmana: Azerbaijan, Afghanistan, India, Turchia, Zanzibar, Albania e diversi altri paesi dell’Asia Centrale.

La festa di Primavera di Attis e Cibele

Cibele era un’antica Dea di origine frigia identificata con “Rea” la madre Vergine di Attis e di tutti gli Dei.

Secondo l’antica mitologia, Attis durante le sue nozze, dopo essere diventato folle a causa di un’amante gelosa, fuggì su un monte e si tolse la vita.

Addolorata per la sua morte, la Dea Cibele lo resuscitò dopo tre giorni; invece secondo un’altra versione, lo trasformò in un abete (simbolo della vita eterna).

In onore di Attis fu istituita una cerimonia funebre che aveva una durata di 13 giorni (dal 15 al 28 Marzo) e che come il Festival Nawrūz (Nuovo Giorno), veniva celebrata a cavallo dell’equinozio di Primavera.

I rituali di questa antica celebrazione erano legati sia al mistero della morte e della resurrezione, sia ai cicli della Vita e della Terra.

Durante la cerimonia, i sacerdoti inscenavano la vita di Attis dall’infanzia alla sua morte e resurrezione (un po’ come l’odierna Via Crucis Cristiana) e si ferivano, spargendo il loro sangue tra la folla.

In epoca romana, le celebrazioni erano caratterizzate da danze frenetiche scandite da tamburi, di cui oggi troviamo traccia in diverse forme di “Tarantella”; danza popolare tipica delle regioni dell’Italia Meridionale, accompagnata dal tipico suono del tamburello, antico simbolo di Cibele.

I Misteri di Eleusi, tra mitologia greca e Cristianità

Tra tutte le celebrazioni di morte e resurrezione, i riti più famosi dell’antichità sono senza dubbio i Misteri Eleusini che si dividono in:

I piccoli misteri, che prevedevano una specie di purificazione che si svolgeva in Primavera. A questi riti propiziatori, partecipava l’intera popolazione che, agitando delle palme tenute in mano, in processione, accompagnava la statua di Persefone fino al Tempio di Demetra. Così la madre, felice per il ritorno della figlia, avrebbe poi fecondato la terra, gli animali, le piante e le persone.

I grandi misteri, che invece si svolgevano in autunno, erano accessibili solo a pochi adepti. La cerimonia si svolgeva presso il Tempio di Demetra ed era vietata la sua divulgazione, pena la morte. Durante la cerimonia del ritorno di Persefone nell’Ade, si celebrava il Mistero della Morte e della Resurrezione.

Anche se la parte esoterica dei misteri sembrerebbe essere scomparsa, la parte rituale invece è sopravvissuta, fondendosi con le celebrazioni pasquali soprattutto in Salento e in Sicilia.

Ad esempio, troviamo le sue tracce nella tradizione religiosa di visitare i sepolcri, nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo e durante la Via Crucis o processione dei Misteri, che si identificano con le statue della flagellazione e la morte di Gesù.

La Primavera e la Pasqua

L’equinozio di Primavera è un momento di passaggio significativo anche per la Pasqua Cristiana, che cade sempre la prima domenica dopo la luna piena dell’equinozio di Primavera.

La Pasqua è la festa religiosa cristiana che celebra la morte e resurrezione di Gesù Cristo, quindi è in risonanza con l’energia di rinascita e di rinnovamento che corrisponde alla Primavera.

Tra le varie usanze per celebrare la Pasqua vi è la preparazione e il consumo di cibi tradizionali.

L’agnello non è solo un alimento, ma anche simbolo del sacrificio rituale in onore di Dio e del sacrificio di Gesù, figlio e agnello di Dio.

La decorazione delle uova sode, che simboleggiano la rinascita della vita, fonda le sue origini nell’antico Egitto; col tempo, in occidente, si è evoluta con le tipiche “uova pasquali” di cioccolato confezionate con carta decorata e colorata.

Anche l’usanza di accendere un cero per il Cristo risorto, fonda le sue origini nell’antica celebrazione di Persefone.

La celebrazione primaverile nella tradizione ebraica

Questa festività è collegata alla celebrazione primaverile delle “Mazzoth”, festività legata al passaggio degli ebrei nella terra di Canaan, durante il ritorno alla terra promessa.

Essa prevedeva di doversi cibare per un’intera settimana con pane azzimo che, per la fretta di fuggire dall’Egitto, non era stato possibile far lievitare.

È innegabile anche l’analogia tra la settimana delle Mazzoth, celebrazione primaverile ebraica, e la Settimana Santa, ovvero quella della Passione di Cristo.

L’Alchimia o lo Spirito Universale araldo di Primavera

Nell’aria primaverile irradiata dai raggi del Sole, si avverte anche l’influsso sottile di un’altra grande divinità, quella che gli antichi chiamavano Mercurio o “spirito dell’aria”.

In alchimia il processo mercuriale si produce quando gli elementi dell’aria e dell’acqua si mescolano.

In Primavera quando le acque si riscaldano evaporando verso l’alto e i venti primaverili spingono le piogge a discendere sulla terra, nel turbinio di questi elementi si manifesta la potenza di Mercurio. 

“Ciò che è in basso è uguale a ciò che è in alto,

e ciò che è in alto è uguale a ciò che è in basso.

Per compiere le meraviglie dell’unica cosa.”

Ermete Trismegisto – Tavola Smeraldina

Così come il Sole raggiunge nell’Equinozio di Primavera la propria realizzazione ciclica, anche l’uomo compie la realizzazione completa del Sé.

Così come il Sole splende perfettamente a Est, in questo giorno, anche l’uomo può riconnettersi in modo consapevole alla propria Anima, per ritrovare la propria Luce. 

Secondo gli alchimisti e gli astrologi, in questa stagione è più abbondante sulla Terra: “l’Ein Sof” o “Spirito Universale” fecondatore della Madre Terra.

Secondo queste antiche dottrine esoteriche lo Spirito Universale è veicolato dai raggi del Sole, dalla pioggia e dal vento o dalla leggera brezza primaverile.

Oggi, a causa dell’eccessivo inquinamento è indubbiamente più difficile sentire il leggero “soffio di vita” primaverile.

Equinozio di Primavera al tempo degli Etruschi

Gli Etruschi chiamavano Turms il loro Mercurio, Dio della metamorfosi, che si manifesta attraverso la forza arcana della natura, mescolando in un eterno ciclo i quattro elementi che sono alla base della vita e che scaturiscono dal quinto elemento l’Akasha (aria, fuoco, acqua e terra).

Holi in India

In India, l’equinozio di Primavera è celebrato con l’Holi Fest o Festa dei Colori, una festività che segna la fine dell’Inverno e l’inizio della Primavera.

L’Holi è un’antica festa religiosa caratterizzata da balli e canti rituali, dalla preparazione di dolci tradizionali e dallo scambio di auguri di buon auspicio.

Inoltre, una parte del rituale, prevede di cospargersi il corpo con delle polveri colorate, per simboleggiare la rinascita e la reincarnazione.

L’Holi Fest per via dei colori e della musica si sta diffondendo in varie parti del mondo, soprattutto ove sono presenti delle comunità indiane abbastanza numerose.

La Festa di Primavera in Cina

Nella cultura cinese, l’equinozio di Primavera cade durante il capodanno lunare cinese che si celebra tra Gennaio e Febbraio.

Questa festività, chiamata anche “Festa di Primavera”, è caratterizzata dalla pulizia delle case, dalla preparazione di piatti tradizionali e dai fuochi d’artificio. 

Non a caso, in occidente esiste una tipica espressione popolare che può essere collegata a questa antica usanza: “fare le pulizie di Pasqua”.

Durante l’equinozio di Primavera, così come la luce e l’oscurità del giorno e della notte, sono in perfetto equilibrio, anche gli eterni opposti “Yin e Yang” si uniscono, annullandosi a vicenda, per creare la perfetta armonia interiore ed esteriore.

Equinozio di Primavera in astronomia

L’equinozio di Primavera è utilizzato dagli astronomi per calcolare il tempo siderale, cioè il tempo che trascorre tra due passaggi consecutivi del Sole allo stesso meridiano.

Questo è il giorno dell’anno in cui la longitudine celeste del Sole è esattamente uguale a zero, permettendo così di stabilire la posizione esatta delle stelle nel cielo.

Dal punto di vista astronomico è uno dei momenti dell’anno in cui il Sole si trova in corrispondenza dei due punti in cui l’eclittica, il piano dell’orbita terrestre intorno al Sole, interseca l’equatore celeste.

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